L’odio e la
cattiveria abitano due case confinanti: la seconda tiene sempre aperta la porta
per la prima
(Proverbio inglese)
#64
SOPRANNATURALE
1.
La nebbia purpurea che è penetrata
dalla finestra nella suite di questo famoso e lussuoso grande albergo londinese
si condensa fino ad assumere la forma di una giovane donna dai lunghi capelli
biondi, la pelle così pallida da essere quasi bianca o addirittura grigia a
seconda del tipo di luce che le si riflette contro, i suoi occhi sono rossi e
brillano nel buio. Indossa una calzamaglia color porpora e dalle ascelle ai
polsi si diparte un mantello forgiato ad imitazione delle ali di un
pipistrello. La sua voce pronuncia una frase che ha un sottinteso minaccioso:
-Parliamo,
Victoria.-
Victoria Bentley ha vissuto e
respirato il soprannaturale fin da quando era bambina. Suo padre, Sir Clive
Bentley, era uno studioso dell’occulto, una passione ereditata a sua volta dal
padre, che, si dice, avrebbe fatto parte di un gruppo di maghi che nel 1944
sventò un attacco magico sferrato contro le Isole Britanniche da un gruppo di
stregoni neri al servizio di Hitler.
Da quando ha cominciato a studiare
le arti magiche, Victoria è stata più volte minacciata, rapita e quasi uccisa
da maghi e streghe malvagi e folli entità soprannaturali, non c’è da
sorprendersi se la vista di una vampira non la spaventa più di tanto.
-Tu sei Lily
Cromwell, la Baronessa Sangue!- si limita ad esclamare.
-Ti ricordi di me…
bene. Allora saprai che non sono una vampira comune: sono immune a tutte le
difese tradizionali.-
Victoria indietreggia visibilmente
spaventata.
Cosa… cosa vuoi
farmi?- chiede.
-Tu hai osato
sfidare Lilith, la mia… padrona…- risponde la Baronessa e quando dice “padrona”,
è chiaro che la cosa le costa -Ora devi pagarne il prezzo: la tua vita e la tua
anima.-
-Io… non credo.-
Qualcosa nel tono della voce della
ragazza è cambiato ed induce la vampira a fermarsi. Victoria continua:
-Hai detto che sei
immune alle difese tradizionali contro i vampiri… e a quelle non tradizionali?-
Improvvisamente delle spire color
cremisi salgono dal suolo ad avvolgere strettamente la vampira.
Quando il Vice Sovrintendente della
Polizia di New Orleans Samuel Tate, responsabile dell’Investigative
and Support Bureau, entra nella stanza di sua figlia Loralee all’University Hospital
ci trova Fratello Voodoo immerso in meditazione.
-Cosa ci fa
lui qui?- urla il poliziotto afroamericano agli agenti in uniforme a guardia
della porta -Avevo dato disposizioni di non farlo entrare.-
-Papà…-
interviene Loralee -… Jericho è qui per aiutarmi.-
-Per quanto
ne so, può essere stato proprio lui a metterti nei guai. E voi che avete da
dire?-
-Signore…- prova a
giustificarsi uno dei due poliziotti -…noi…-
Prima che possa continuare, dal
corridoio giungono urla, poi spari e poi ancora urla.
-Cosa sta
succedendo?- chiede Tate.
Fratello Voodoo apre di colpo gli
occhi e dice:
-Sono arrivati.-
La stretta della licantropa dal pelo
bianco fa quasi soffocare l’Ispettore Constance Johanssen della Sezione Occulto
e Magia della Divisione Crimini Insoliti del Servizio di Polizia Metropolitana
della Grande Londra, altrimenti nota come Scotland Yard.
-Non hai paura di me adesso?- le
dice Nightshade mentre la spinge contro il muro e con l’altra mano artigliata
le riduce a brandelli la giacca e la camicetta infliggendole tagli superficiali
sulla pelle nuda.
-E se ti dicessi di
no?- replica cercando di sembrare strafottente e sperando di non sembrare,
invece, patetica.
-Menti! Lo sento, l’odore della tua paura.-
-Io… speravo che…
fosse Chanel n. 5.-
-Scherzi davanti alla morte? Vedremo per quanto lo
farai. Avrò una libbra della tua carne per ogni giorno di carcere che ho fatto
per colpa tua.-
-Non… non sono così
grassa.-
La licantropa non risponde ma le sue
zanne si preparano ad affondare nel collo della bionda poliziotta.
2.
Sembrano strisce di
stoffa ma l’energia di cui sono composte è impossibile da spezzare.
-Le Bande Scarlatte
di Cyttorak.- spiega Victoria Bentley alla Baronessa Sangue -Una difesa mistica
predisposta in caso qualcuno come te fosse entrato senza il mio permesso.-
-Pensi che possano
trattenermi?- replica la vampira -Io posso…-
-… tramutarti in
nebbia o pipistrello? No, non puoi. Come hai appena scoperto, l’incantesimo di
Cyttorak annulla i tuoi poteri mutaforma. Se ci avessi pensato prima che le
bande si consolidassero, forse…-
La Baronessa Sangue urla la sua
frustrazione e Victoria sorride. Mentre pensa alla sua prossima mossa, la porta
si apre ed entra l’unica altra persona che possieda una chiave della suite.
-Simon!- esclama
Victoria riconoscendo il detective dell’occulto con cui ha da poco intrecciato
una relazione.
Gli corre incontro e lo abbraccia
-Per fortuna sei
arrivato. Puoi darmi una mano.-
-Che sta
succedendo?- chiede il biondo americano.
-La Baronessa ha
cercato di attaccarmi ma io l’ho fermata.- è la sintetica risposta.
-Capisco.-
-Dev’essere parte
di un attacco dei Supernaturals contro di noi. Dobbiamo avvisare gli altri, se
non è già troppo tardi.-
-Temo di non
potertelo permettere.-
Basta una lieve pressione nel punto
giusto del collo e una sorpresa Victoria Bentley sviene tra le braccia di
Stroud. Nello stesso istante le Bande Scarlatte svaniscono e la Baronessa
Sangue è libera.
-Tu sei al servizio
di Lilith?- esclama stupita.
C’è una strana espressione sul volto
di Stroud mentre risponde:
-Già, ti dispiace
forse?-
-Da quando?-
-Ha importanza?
Piuttosto: che ne farai di lei?-
-Mi piacerebbe
affondare le mie zanne sul suo collo e bere tutto il suo sangue, ma la nostra
comune padrona ha altri piani e mi ha ordinato di portarla in Scozia a
disposizione di un suo alleato.-
È un’espressione di sollievo quella
sul volto di Stroud?
-La Scozia è
lontana.- dice -Come pensi di…-
-Sono vincolata a
quel luogo da un incantesimo di teletrasporto.- spiega la vampira prendendo in
braccio Victoria -Mi basta pensare di essere lì e…-
Non finisce la frase che è già
scomparsa lasciando nella stanza un Simon Stroud perplesso e anche triste.
L’Ispettore Capo George Chelm si
chiede come sia riuscita Angel O’Hara a persuaderlo a seguirla portandosi
dietro un buon numero di agenti, ma soprattutto la vera domanda è: perché con
loro sia venuto il giovane Arthur Holmwood? Sarà anche un cacciatore di vampiri
ma è pur sempre un “civile” ed è difficile pensare che possa essere davvero
utile, eppure Angel l’ha voluto a tutti i costi al suo fianco.
-Mi spieghi tutto
ancora una volta, Miss O’Hara.- dice rivolto alla giovane donna dai capelli
rossi.
-È molto semplice.-
risponde lei -Facendo ricerche su Lilith e suo padre mi sono imbattuta
nell’atto di proprietà di una casa di Whitby appartenuta alla famiglia
Westenra. Sa di cosa parlo, Ispettore, vero?-
-Certo. Lucy Westenra
è stata la prima vittima di Dracula quando venne in Inghilterra più di un
secolo fa.- risponde l’anziano poliziotto.[1]
-Il mio trisnonno
avrebbe voluto sposarla.- interviene Arthur Holmwood -Ma quando divenne una
vampira, la sola cosa che poterono fare lui e gli altri spasimanti di Lucy
assieme al Dottor van Helsing, fu ucciderla di nuovo.-
-Quello che dovremo
fare noi con Lilith se ne saremo capaci.- commenta Chelm -Quella vampira è
immune a tutte le tradizionali difese antivampiro. Arrivarle abbastanza vicini da piantarle un paletto
nel cuore sarà tutt’altro che facile.-
-Ma qualcuno ci è
riuscito in passato, non è vero?- incalza Angel.
Chelm non replica. C’è qualcosa che
lo lascia perplesso.
-Ho avvertito la
Polizia del North Yorkshire chiedendo loro di sorvegliare la casa…- dice -… ma
non vedo nessuno. Possibile che non siano intervenuti?-
Con la pistola in pugno i poliziotti
si avvicinano alla casa.
-La porta è aperta,
qualcosa non torna.-
Chelm e i suoi entrano nella casa
buia e nell’atrio illuminato dalla luna vedono dei corpi a terra e su uno di
essi è ancora chino qualcuno… o qualcosa.
Si volta verso di loro che si
trovano davanti il muso di un ratto antropomorfo che indossa un impermeabile e
che dice con voce divertita:
-Ziete arrivati, finalmente.-
Alle loro spalle la porta si chiude.
È una trappola.
A New Orleans il silenzio è seguito
alle urla e agli spari, un silenzio rotto solo da strani mugugni, poi nel vano
della porta appaiono uomini e donne, perlopiù nudi, che si muovono a scatti: gli
zombie “artificiali” della Dottoressa Covington. Fratello Voodoo non ne è
sorpreso.
Samuel Tate spara ripetutamente
senza effetto.
-Maledizione!-
esclama.
Gli zombie gli sono addosso e a quel
punto Fratello Voodoo interviene. Lo spirito di suo fratello Daniel si stacca
da lui ed entra nel corpo di Tate che improvvisamente colpisce uno degli zombie
allontanandolo e poi ne afferra un altro sollevandolo sopra la testa e
scagliandolo contro i suoi compagni.
-Impressionante
performance, lo ammetto, ma non servirà a molto.-
Sul vano della porta è apparsa June
Covington.
3.
Victoria Bentley riprende i sensi per
ritrovarsi legata contro una parete da manette di ferro ai polsi e alle
caviglie una situazione da romanzo storico o da feuilleton. Lentamente le
ritornano i ricordi e una dolorosa consapevolezza: Simon Stroud l’ha tradita.
Ma perché? L’unica spiegazione che riesce a darsi è che sia ancora sotto il
controllo mentale di Lilith e se è così, anche gli altri sono in pericolo e lei
non può farci niente. Ma perché è stata risparmiata? Perché non l’hanno uccisa?
Victoria si guarda intorno.
Apparentemente è in una fortezza o un castello di pietra. Dal rumore che sente
si direbbe che sia a strapiombo sul mare. Quello in cui si trova è un grande
salone, del diametro di una piccola piazza, illuminato da ampi bracieri che
emanano potenti odori aromatici. Al centro un
pentacolo ai cui lati sono incisi dei segni che lei non distingue bene,
potrebbero essere delle rune o forse caratteri ogamici[2]
o forse ancora appartenenti all’alfabeto di una lingua di cui si è persa la
conoscenza.
Il
perfetto antro di un mago, pensa Victoria, e il mago puntualmente arriva. La
porta del salone si apre ed entra un uomo alto, atletico, i
capelli neri e lunghi su una carnagione forgiata dal mare. Indossa un severo
abito nero, azzurro e verde, i colori della sua casata probabilmente o dell’ordine
a cui appartiene, deduce la ragazza, coronato da una corta mantellina che
arriva sotto le spalle. Nella mano destra impugna un bastone d’ebano il cui
pomolo è una testa di unicorno. Particolare curioso: delle zanne spuntano dalla
mascella della bestia.
-Buonasera Miss
Bentley.- la saluta affabilmente -Mi scuso per la rudezza dell’invito ma sono
felice di averla mia ospite.-
Accento scozzese, si trova in
Scozia, quindi? In tono sarcastico Victoria replica:
-Se è così che
tratta i suoi ospiti, non deve ricevere molte visite.-
-Oh, quelle… mi
scusi. Colpa del mio gusto per la teatralità.-
L’uomo schiocca le dita e le manette
spariscono. Victoria si massaggia i polsi e fa qualche passo per riattivare la
circolazione.
-Così va meglio,
Mister…-
-È vero, mi scusi,
non mi sono presentato. Veramente imperdonabile da parte mia: il mio nome è Sir
Victor Salisgrave, Conte di Salisgrave, Lord Cape Cliff, Cavaliere della
Giarrettiera e del Cardo, Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico e
diversi altri titoli e onorificenze che ora non ricordo.-
-Dev’essere un
problema coi biglietti da visita.-
-Apprezzo il suo
umorismo e sangue freddo anche in circostanze così insolite.-
-Quando si è
visitato il regno del Terribile Dormammu e si è state faccia a faccia con
Satannish, il concetto di insolito assume un altro significato. Ho sentito
parlare di voi Salisgrave naturalmente e del vostro eremo di Cape Cliff , dove
immagino di trovarmi. Si dice siate discendenti di uno stregone, un Druido,
consigliere del leggendario re dei Pitti Bran Mak Morn, e che nelle vostre vene
scorra il sangue di abitanti di questa terra ancora più antichi.-
-Questo è
assolutamente vero. Io posso tracciare il mio lignaggio sino a tempi e genti
che la storia ha dimenticato e che sono ammantati di leggenda, nomi come Kull
di Valusia o Conan di Cimmeria. Ma non è per parlare di questo che siamo qui.-
-Mi stavo chiedendo
quando ci saremmo arrivati.-
-Lei mi piace Miss
Bentley, la sua fierezza mi ricorda quella di suo nonno George.-
-Mio nonno? Lei non
può essere quel Salisgrave che ha lottato con lui contro i maghi di Hitler. È
troppo giovane.-
Salisgrave sorride.
-Mia cara…-
risponde -… lei fra tutte dovrebbe sapere che un bravo stregone sa come eludere
la morte e la vecchiaia. Non è stata forse discepola del Dottor Strange e non
ha conosciuto il suo maestro, vecchio più di 500 anni e non a caso chiamato
l’Antico?-
-Bene, ho capito
l’antifona. Ora posso finalmente sapere perché sono qui?-
-Per un duello,
ovviamente. Un duello di magia tra noi due.-
E Victoria Bentley spalanca la bocca
dalla sorpresa.
La giovane donna bionda avanza nella
stanza e sul suo volto si disegna un sorriso maligno. I suoi zombie si scostano
per lasciarla passare e si fermano come in attesa di ordini.
-Ci ritroviamo
Fratello Voodoo e più presto di quanto pensavi immagino.-
-A dire il vero,
no.- replica Jericho Drumm -Mi aspettavo che saresti venuta.-
-Davvero?- ribatte
June Covington -Ne sono lusingata. Come vedi il tuo intervento mi ha costretta
a ripiegare su soggetti meno… freschi, diciamo. Si direbbe che su di loro la
somministrazione del mio siero oltre a risvegliarli aumenti esponenzialmente la
furia omicida, per tacere di un interessante effetto collaterale di cui mi sono
accorta solo da poco e che anche i miei committenti troverebbero interessante.-
-I tuoi
committenti, cioè quel consorzio che vuol creare soldati inarrestabili
rianimando i cadaveri?-
-Cerchi di farmi
parlare a beneficio del tuo amico Tate? Fai pure: tra poco lui sarà morto e si
unirà alla mia schiera di zombie e tu e la tua amica… potrei ancora decidere di
catturarvi e usarvi come cavie vive.-
-Non credo
proprio.- ribatte tranquillo Fratello Voodoo -Ho detto che ti aspettavo, ma non
ho mai detto che ero solo.-
Due forti mani afferrano due dei
cadaveri rianimati della Dottoressa Covington e li sbattono lontano come
bambole di pezza.
Simon Garth è arrivato.
L’Ispettore Capo Chelm non perde la
calma e spara verso la creatura infernale ma questa, dopo aver barcollato un
attimo prende ad avanzare verso i poliziotti.
-Proiettili d’argento.- dice con quell’accento tedesco da
barzelletta che però non suscita risate nei presenti –Effikaci kontro i vampiri o i licantropi, forze ma
kon me non zervono a molto.-
Con insospettabile velocità la
creatura chiamata Verminus Rex piomba su uno dei poliziotti e gli squarcia la
gola sotto gli occhi attoniti di Chelm senza che questi riesca ad intervenire.
Ma intervenire come? Come si ferma un demone invulnerabile?
4.
Fratello Voodoo si concede un
sorriso.
-Dunque… dottoressa
Covingtom…- chiede in tono ironico -… come la mettiamo adesso?-
-Chi… cos’è questo
essere?- esclama la donna.
-Un autentico
zombie della tradizione Voodoo, affidabile e silenzioso. Obbedisce a chiunque
possieda l’amuleto gemello di quello che ha al collo e se gli si fa ingoiare
del sale torna ad essere un morto come gli altri. Ha del sale con sé,
dottoressa? Certo, anche se ce l’avesse, non è tanto facile fargli aprire la
bocca.-
Lo Zombie avanza nella stanza e June
Covington indietreggia. Urta uno dei suoi rianimati e questi reagisce
afferrandola per il collo.
-I suoi zombie,
d’altro canto…- continua Fratello Voodoo -… non sono così facilmente controllabili,
non è vero?-
La donna non risponde.
Sulla costa dello Yorkshire il
giovane Arthur Holmwood, erede di un’antica casata, vede il pesante portone di
Villa Westenra chiudersi di colpo alle spalle dell’Ispettore Capo Chelm e di
alcuni poliziotti che l’accompagnano.
-Ma cosa sta
succedendo?- esclama.
-Mi dispiace
Arthur.- dice cupa Angel O’Hara -Mi dispiace davvero, non avrei voluto farlo ma
non avevo scelta.-
-Che stai dicendo?-
-Che sei nei guai ragazzo… guai grossi.-
Arthur
si volta di scatto e si trova di fronte il volto deforme di Demogoblin.
In un castello sulla costa
settentrionale scozzese una sorpresa Victoria Bentley ripete:
-Un duello?-
-Certo.- ribatte
Lord Salisgrave –Un duello di magia, perché è così sorpresa?-
-Per un attimo ho avuto
paura di essere capitata sul set di un nuovo film di Harry Potter.-
Salisgrave ride di gusto.
-Non vado al cinema
da decenni ma mi piace tenermi informato. Serie interessante, ma i libri sono
meglio. Molta esagerazione e qualche fondo di verità qua e là. Mi chiedo se
Mrs. Rawlings… ma lasciamo stare. Ho chiesto espressamente a Lilith di
lasciarla viva nella mia disponibilità.-
-Disponibilità.
Ecco un eufemismo di rapimento che non avevo ancora sentito.-
-Anche se le sue regole
morali mi classificheranno sicuramente tra i cattivi, io detesto la violenza e
gli omicidi gratuiti.-
-E suppongo che ci
si debba fidare di lei per stabilire quali sono gratuiti e quali no. Dunque
debbo ringraziare lei per essere ancora viva e ora devo battermi con lei in un
duello di magia? Quando cominciamo allora?-
-Adesso!- risponde
Salisgrave mentre dalle sue dita parte una fiamma azzurrina.
5.
Un sorpreso Samuel Tate osserva la
donna di nome June Covington che viene quasi strozzata da uno dei suoi “zombie
scientifici”. È una strana sensazione quella che prova da quando lo spettro di
Daniel Drumm si è impadronito del suo corpo: è rimasto cosciente ma è come se
osservasse le azioni di qualcun altro. Spettri, demoni, magia, zombie. Finora
aveva liquidato il tutto come assurde fantasie ma stasera, forse, la sua
visione razionale delle cose ha subito il colpo definitivo.
Vede la donna che ha minacciato lui
e sua figlia annaspare e prova una certa soddisfazione che lo fa quasi sentire
in colpa… quasi.
I rianimati sembrano aver perso ogni
coordinazione e vagano per la stanza. Fratello Voodoo si rivolge alla
Covington:
-Se ha un sistema
per fermare i suoi zombie le conviene usarlo, dottoressa.-
La sola risposta è un suono
inarticolato.
Una lussuosa suite di un hotel di
Londra dove due uomini e una donna attendono.
-Quando arriveranno
i tuoi amici, Jack?- chiede il più anziano.
-Arriveranno
Philip, tranquillo. È gente che mantiene la sua parola-
Philip Russell scuote la testa
scettico poi nota una sorta di sfarfallio nell’aria davanti a lui e tre figure
emergono apparentemente dal nulla e tutte e tre sono lupi antropomorfi. Il
primo ha il pelo rosso e indossa un’armatura medievale azzurra e bianca.
Accanto a lui uno più massiccio il cui pelo ha una tonalità più scura, indossa un
costume metallizzato ed un mantello azzurro. Il terzo ha il pelo nero carbone e
apparentemente non indossa nulla.
Quello col mantello azzurro parla
rivolto al giovane dai capelli biondi:
-Jack Russell, tu
hai chiesto l’aiuto del Popolo e il Popolo ha mandato noi.-
Dall’esterno della villa di Whitby
arrivano le urla dei poliziotti che hanno accompagnato Chelm. Qualcosa li sta
uccidendo, qualcosa di non umano e inarrestabile proprio come la creatura che
ora solleva la testa verso Chelm le fauci distorte nella parodia di un
sogghigno.
-E ora… zignor Izpettore…-
-Fermo!-
L’ordine è stato dato da una voce
femminile, la voce di chi non è abituato a sentir messi in discussione i suoi
ordini, la voce di…
-Lilith!- esclama
Chelm.
-Proprio io, caro
Ispettore Capo. Ricorda? Le dissi che le vite sue e dei suoi amici dipendevano
esclusivamente da me. Che sarei stata io a decidere il momento in cui spezzare
i fili delle vostre vite.-
Il portone si spalanca e Demogoblin
getta nella sala il corpo di Arthur Holmwood. Alle sue spalle Angel O’Hara
sembra in trance.
-Quel momento è
arrivato.- conclude la figlia di Dracula.
FINE
SESSANTAQUATTRESIMO EPISODIO
NOTE
DELL’AUTORE
Pochissimo da dire:
1)
Victor, Conte di Salisgrave etc. è una
creazione originale di Valerio Pastore a cui va il mio sincero ringraziamento
per avermene consentito l’uso. Spero di rendergli adeguata giustizia. -_^
2)
Anche il Popolo è una creazione di
Valerio ma ne riparleremo nel prossimo episodio, a proposito del quale…
… quale sarà il
fato dei nostri cacciatori di vampiri? Che intenzioni ha il Conte di
Salisgrave? Chi sono i misteriosi alleati di Jack Russell? Che accadrà a June
Covington e ai suoi “rianimati" ora che è in campo anche lo Zombie?
Leggete e vedrete.
Carlo